Tribunale di Milano, sentenza n. 10053/2017, del 17 ottobre 2017
Sussiste la legittima difesa ex art. 52 c.p. se l’agente si trova nella necessità di difendere la propria integrità fisica da un pericolo attuale e l’azione difensiva è proporzionata all’offesa.
In tema di riconoscimento della scriminante della legittima difesa, questa sussiste se l’agente si trova nella necessità di difendere la propria integrità fisica da un pericolo attuale quando la condotta difensiva è stata posta in essere contestualmente all'offesa ed è ad essa proporzionata (Nello specifico l’imputato si è trovato nella necessità di difendere la propria integrità fisica, messa ni pericolo dall'aggressione della persona offesa, la quale con un ombrello lo colpiva al braccio, al posto che al volto, solo grazie alla prontezza difensiva attuata dall'imputato stesso. L'azione difensiva, consistita nel colpire con un pugno al volto la persona offesa, dettata dall'esigenza di evitare il pericolo attuale alla propria incolumità, è stata posta in essere contestualmente all'offesa arrecata ed è stata valutata proporzionata. L'imputato si è, infatti, difeso a mani nude tirando un pugno, trovandosi invece dinnanzi ad un soggetto armato di un’arma contundente quale l'ombrello.)